L’alibi e il beneficio

Cari amici,

in questi giorni brumosi, quando la vicinanza con il Po si fa sentire e il sole fatica a fare capolino, ci siamo persi nella riflessione e abbiamo trovato questa bella poesia di Vittorio Sereni che ci ricorda come la nebbia nasconda la prossima fioritura.

L’alibi e il beneficio
(da “Gli strumenti umani”, Einaudi, Torino, 1965)

Le portiere spalancate a vuoto sulla sera di nebbia
nessuno che salga o scenda se non
una folata di smog la voce dello strillone
– paradossale – il Tempo di Milano l’alibi
e il beneficio della nebbia cose occulte
camminano al coperto muovono verso di me
divergono da me passato come storia passato
come memoria: il venti il tredici il trentatrè
anni come cifre tramviare
o solo indizio ammiccante della radice perduta
una sera di nebbia agli incroci di ogni possibile sera
infatti è sera qualunque traversata da tram semivuoti
mi vedi avanzare come sai nei quartieri senza ricordo

mai visto un quartiere così ricco in ricordi
come questi sedicenti <<senza>> nei versi del giovane Erba
tra due fronde barriere dentro un grigio acre tunnel
con che pena il trasporto buca la nebbia stasera
alibi ma beneficio della nebbia globalità del possibile
che si nasconde ma per fiorire
in alberi e fontane questa polvere d’anni di Milano.

 

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